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sabato 25 marzo 2017

Sex Pistols - God Save The Queen (video, testo e traduzione)

 Il singolo che incendiò l'Inghilterra durante il Giubileo d'argento della regina Elisabetta, fù pubblicato il 27 maggio del 1977: God save The Queen dei Sex Pistols.

Quando bruciammo l'Inghilterra! Storia del punk britannico


punk 77 uk

La filosofia dei Sex Pistols. Chiunque può farlo, fallo tu stesso!


Sex Pistols God Save The Queen TESTO, LYRICS
God save the Queen
the fascist regime,
they made you a moron
a potential H-bomb.
God save the Queen
she ain't no human being.
There is no future
in England's dreaming
Don't be told what you want
Don't be told what you need.
There's no future
there's no future
there's no future for you
God save the Queen
we mean it man
we love our queen
God saves
God save the Queen
'cos tourists are money
and our figurehead
is not what she seems
Oh God save history
God save your mad parade
Oh Lord God have mercy
all crimes are paid.
When there's no future
how can there be sin
we're the flowers
in the dustbin
we're the poison
in your human machine
we're the future
you're future
God save the Queen
we mean it man
we love our queen
God saves
God save the Queen
we mean it man
there is no future
in England's dreaming
No future
no future for you
no fufure for me 

👉L'origine di tutto: il Punk Rock inglese e quello americano

🛒Assurdi quanto basta: i DR MARTENS dei Sex Pistols

Sex Pistols God Save The Queen TRADUZIONE, SIGNIFICATO:
Dio salvi la regina
Il regime fascista
Hanno fatto di te un deficiente
Una potenziale bomba H
Dio salvi la regina
Non è un essere umano
Non c’è futuro
Nel sogno dell’Inghilterra
Non farti dire cos’è che vuoi
Non farti dire ciò di cui hai bisogno
Non c’è futuro, nessun futuro
Nessun futuro per te
Dio salvi la regina
Hai capito bene
Amiamo la nostra regina
Dio la salvi
Dio salvi la regina
Perché i turisti sono soldi,
I nostri ‘prestanome’
Non è come sembra
Oh dio salvi la storia
Dio salvi la nostra folle parata
Oh signore dio abbi misericordia
Tutti i crimini sono pagati
Quando non c’è futuro
Come può esserci peccato?
Siamo i fiori nella pattumiera
Siamo il veleno nella vostra macchina umana
Siamo il futuro, il vostro futuro
Dio salvi la regina
Hai capito bene
Amiamo la nostra regina
Dio la salvi
Dio salvi la regina
Hai capito bene
E non c’è futuro
Nel sogno dell’Inghilterra
Nessun futuro, nessun futuro
Nessun futuro per te
Nessun futuro, nessun futuro
Nessun futuro per me
Nessun futuro, nessun futuro
Nessun futuro per te
Nessun futuro, nessun futuro
Nessun futuro per te

venerdì 5 ottobre 2018

Le fototessere del passaporto dei Sex Pistols, 1977

Quelle sporche facce punk: le foto dei Sex Pistols in formato fototessera del 1977 utili per il passaporto. La band inglese non avrà vita facile negli aereoporti, ma di sicuro non per le facce impresse su questa pellicola. 

giovedì 6 giugno 2019

Quegli "schioppati" del Bromley Contingent in TV con i Sex Pistols: parole grosse e GIF animate


Nella seconda metà deglli 70 i "follower" non erano quelli che ti seguivano sui social, ma quelli che ti seguivano ovunque tu andassi, in questo caso in chiave "anti-social". Già, perche il Bromley Contingent era una banda di schioppati che seguivano i Sex Pistols ovunque loro andassero.
Il gruppo era formato da Siouxsie Sioux, Jordan, Simon 'Boy' Barker, Debbie Juvenile (née Wilson), Linda Ashby, Philip Salon, Simone Thomas, Bertie 'Berlin' Marshall, Tracie O'Keefe, Steve Severin, Billy Idol e Sharon Hayman. Anche Soo Catwoman fu associata a loro, anche se non si considera appartenente a quel "movimento".



In questo video da cui sono estratte le 3 GIF animate sono negli studi di Today Show, presentato dal conduttore Bill Grundy per un intervista andata in onda il 1 dicembre 1976. Dovevano esserci i Queen e invece per alcuni problemi sono stati rimpiazzati dai Sex Pistols che avevano appena firmato il contratto discografico davanti a Buckingham Palace in sfregio alla Regina (se non ricordo male).
In TV sono tutti ubriachi e il presentatore quando fa degli apprezzamenti a Siouxsie Sioux la cosa sfugge di mano.
Se volete saperne di piu e leggere ciò che si sono detti, vi consiglio di leggere a questo articolo: https://www.spettakolo.it



Guarda anche:

sabato 26 gennaio 2019

Il punk vi fa le scarpe: la Dr. Martens ha realizzato una linea per i Sex Pistols

La Dr. Martens lo storico calzaturificio inglese ha annunciato una linea di boots dedicata alla storica band di Londra: i Sex Pistols, confermando cosi la vicinanza del brand alle sottoculture giovanili (o quel che ne rimane)... l'idea è  abbastanza bizzarra e kitsch per finire su queste pagine. (via)
Queste Dr Martens esistono davvero, e si possono acquistare anche su amazon, non lo farete, vero? Cliccando sulle foto potrete verificare con i vostri occhi.

I Dr. Martens dei Sex Pistols "I wanna be me"
Sex Pistols Dr Martens boredom
Boots Dr martens Sex Pistols shoes

lunedì 5 aprile 2021

CREATURE SIMILI, Punk, Dark (goth), New Wave: la storia, le foto, la musica!

CREATURE SIMILI, punk, dark (goth), new wave: la storia, le foto, la musica. Prendo spunto dal nome del libro di Simone Tosono ed Emanuela Zuccalà, CREATURE SIMILI, appunto, per raccogliere un pò di foto di questa sottocultura pubblicate in precendenza su questo blog. Mi piaceva proprio Creature Simili per titolare questo post proprio perché nel distinguere punk da goth e new wave molte volte è davvero difficile.

Punk girl a Düsseldorf in Germany fotografata da Ilse Ruppert nel 1983 


Mi farò aiutare anche da wikipedia per dare una breve narrazione su quel che è stata questa controcultura giovanile fatta di musica, fanzine e "attitudne".

Cos'è IL PUNK e quali le sue origini?

Punk è un termine inglese (che come aggettivo significa di scarsa qualità, da due soldi) nato per identificare una subcultura giovanile emersa negli Stati Uniti e nel Regno Unito a metà degli anni settanta.

Spille da balia e svastiche: gli albori della scena "punk" londinese del '76
La sottocultura punk Londinese fotografata da Karen Knorr & Olivier Richon durante il 1976-77 di cui ne è stata allestita anche una mostra al Tate Britain nel 2012. Guarda le altre foto.

Il termine nacque dalla musica punk, o meglio punk rock, una musica nata a metà anni settanta tra Stati Uniti e Gran Bretagna con gruppi come The Stooges, Ramones, Sex Pistols, The Damned o Clash e portata avanti ancora dopo negli anni a venire fino a oggi con le relative evoluzioni.

The Clash e l'Elvis indiano

I Sex Pistols al pub

Dave Vanian e Brian James de The Damned al Roxy Club di Londra fotografati da Peter Marlow.

Ron Asheton Jimmy Recca Iggy Pop The Stooges

La storia molto complessa del movimento punk ha influenzato numerose forme d'arte e aspetti culturali in genere, dalla musica alla letteratura, dalle arti visive alla moda.
Punk Girl from the Were Desperate series by Jim Jocoy circa 1979

Per essere precisi, la musica punk cominciò a emergere nei primi anni settanta nella East Coast degli Stati Uniti, in particolare a New York e Detroit. La corrente però non era ancora conosciuta come punk rock, poiché il termine nacque qualche anno dopo. Questo movimento musicale era quindi identificato come una continuazione del garage rock degli anni sessanta, genere la cui caratteristica era, appunto, un'essenza grezza e assai diretta, rispetto ad altri generi di rock & roll. Il genere poteva però essere definito anche come hard rock, infatti gruppi come MC5, The Stooges o Patti Smith erano musicisti che si rifacevano in parte a questo stile. Tra i più noti gruppi proto-punk vanno annoverati The Stooges, MC5, Iggy Pop, New York Dolls, Talking Heads, Television, Blondie, Devo, Patti Smith e molti altri.

I Blondie fotografati da Paul Zone nel 1975

Patti Smith John Cale Lou Reed e David Byrne al the Ocean Club di New York nel 1976 fotografia di Bob Gruen

Devo


I gruppi in questione erano quindi riconosciuti come garage rock, hard rock, glam rock o semplicemente rock & roll. Alcuni gruppi dei primi anni settanta infatti, incorporavano tipici elementi glam rock, su tutti i New York Dolls, poi Iggy Pop, ma anche David Bowie, Roxy Music e altri. Questa prima fase sarà chiamata "proto-punk", poiché questi gruppi connotavano elementi stilistici tipici del punk rock, ancora prima della sua nascita e quindi del suo riconoscimento.

New York Dolls

Il termine punk rock nacque verso i metà anni settanta, tra i primi a essere definiti in tal modo saranno i Ramones, nati nel 1974. 

I Ramones durante un live

Come molti altri gruppi della corrente, i Ramones incorporavano elementi tratti dal garage rock, surf, british invasion e più generalmente rock & roll, uniti a sonorità grezze, distorte e prive di tecnica strumentale. 

Emergeranno anche altre band come The Heartbreakers di Johnny Thunders (ex membro dei New York Dolls), Dead Boys e i The Voidoids di Richard Hell (vero inventore dell'abbigliamento punk britannico). Questa ondata, riconosciuta come la prima ondata di punk rock, verrà identificata come Punk 77, ovvero l'ondata di gruppi punk rock, sviluppati verso la seconda metà degli anni settanta. Questa ondata comprenderà gruppi di diverse nazionalità, ma soprattutto statunitensi e britannici.

Il punk in Inghilterra, gli anni 70 e 80

Il punk rock poco dopo si affacciò anche nel Regno Unito, ma è bene ricordare che gruppi "proto-punk" erano già presenti come, ad esempio, 101'ers (dove militava Joe Strummer prima di approdare nei Clash), David Bowie, Roxy Music o The Who. Questi però erano più vicini ad altre correnti, come glam rock, progressive rock, pub rock o british invasion, ma furono considerate comunque band ispiratrici per lo sviluppo del punk rock.

Il punk musicalmente nacque quasi parallelamente nel Regno Unito ma prima vi arrivò l'estetica e più tardi l'ideologia vera e propria. Tralasciando i gruppi precedenti, la versione classica del punk britannico nacque grazie alla collaborazione di un manager, Malcolm McLaren. McLaren era già stato manager dei New York Dolls nei primi anni settanta negli Stati Uniti, ma tornò in patria poco dopo. Sua moglie stava aprendo un negozio d'abbigliamento, e sarebbe poi diventata la stilista Vivienne Westwood. Il negozio, chiamato "Sex", proponeva articoli molto particolari, anche sadomaso, in ogni caso alternativi. Nel 1975 McLaren ebbe la geniale idea di far emergere alcuni ragazzi tra commessi del posto, frequentatori e conoscenti proponendo di fondare un nuovo gruppo musicale dalle caratteristiche provocatorie e in controtendenza.

Il loro look era composto da vestiti strappati, capelli corti, spettinati e spesso colorati, indumenti sadomaso-fetish, giubbotti e pantaloni in pelle, catene, borchie, spille da balia, lucchetti usati come collane, collari borchiati, svastiche (al solo scopo di scandalizzare), lamette, tutto appariscente e sfacciato.

I Sex Pistols esordirono quindi nel 1975, iniziando concerti attorno a Londra e introducendo testi, elementi e atteggiamenti scandalosi per i loro tempi, probabilmente con situazioni pericolose organizzate dal manager contro la loro volontà. Avevano tutti dei modi rudi, orgogliosi di rivendicare la propria appartenenza alla working class, il loro pubblico era inoltre famoso per l'attitudine violenta, spesso durante i concerti si creavano risse tra gruppi di spettatori, facendo sospendere o terminare in anticipo i concerti. Inoltre inventò il "pogo", un particolare ballo che si basava tutto su salti e spintoni, e che fu successivamente imitato o anche esplicitamente copiato da tantissime altre sottoculture giovanili.

I Sex Pistols, scandalizzando l'Inghilterra e il mondo, cambiarono radicalmente l'immagine del punk. Se prima il genere rappresentava semplicemente una musica più grezza e leggermente provocatoria, ma non più di altri gruppi rock & roll, dopo il loro passaggio divenne sinonimo di nichilismo, ribellione, disordine, ecc., soprattutto per la vita dissoluta del loro bassista (anche se non suonò mai realmente) Sid Vicious, stile di vita non condiviso dagli altri membri. Secondo l'opinione pubblica fortemente filo-monarchica dell'epoca, i punk ormai incarnavano perfettamente l'immagine di "giovani teppisti", e così spesso nei film o nei libri degli anni ottanta i teppisti e i vandali che infestano le metropolitane e le strade durante la notte saranno raffigurati come dei Punk.

«Essere punk vuol dire essere un fottuto figlio di puttana, uno che ha fatto del marciapiede il suo regno, un figlio maledetto di una patria giubilata dalla vergogna della Monarchia, senza avvenire e con la voglia di rompere il muso al suo caritatevole prossimo.»

(Johnny Rotten)
Nonostante ciò, il Regno Unito proponeva molti altri gruppi punk dalle caratteristiche più moderate, non sostenendo atteggiamenti nichilisti. Tra i numerosi esponenti del punk rock britannico, troviamo i Damned, Stranglers, Clash, Sham 69, Adicts, Vibrators, Buzzcocks, The Jam, Siouxsie and the Banshees, Stiff Little Fingers, Generation X ecc, che seppur in minima parte imitavano l'attitudine dei Pistols, non seguirono appieno il loro modo di fare.


Oi!, il filone Punk degli skinheads

Il movimento skinhead cominciò a riemergere con l'ondata di punk rock britannica. Questa sintonia tra i due movimenti nacque appunto con la nascita nel punk britannico nella seconda metà degli anni settanta, dove il movimento skinhead, sviluppato negli anni sessanta ma decaduto qualche tempo prima, riemerse promuovendo il neonato punk rock come la nuova musica eletta, al contrario dei precedenti skinheads (skinhead original), che erano indirizzati sulla musica nera giamaicana (Ska, Rocksteady, Reggae ecc..).

I due movimenti, promuovendo quindi la stessa musica, condividendo spesso la stessa filosofia, e originando dalla stessa nazione, cominciarono ad avvicinarsi (non a caso skinhead e punk condividono alcuni tipi di abbigliamento). Nacque così anche il motto "Punx & Skins" promosso da diversi gruppi Street punk e Oi!. Non a caso, il genere street punk indica sia il genere sostenuto dagli street punx sia quello sostenuto dagli skinheads, ovvero l'Oi! (indicato in ogni caso anche come una forma di street punk).

Il punk in America (1978 - 1986)

Come reazione alla nascita del punk britannico, verso i fine anni settanta, anche negli Stati Uniti il punk cominciava a distaccarsi sempre più dalle radici del rock & roll. La prima area statunitense sottoposta a questo cambiamento fu l'area di Los Angeles e California, dove i gruppi cominciarono a indurire le sonorità, tra questi Circle Jerks, The Germs, The Weirdos, The Dickies, Black Flag, Dead Kennedys e molti altri. Molti di questi imitarono il look e lo stile di vita nichilista tipico di una parte del punk britannico.

La svolta nel punk americano arrivò con lo nascita dello Straight edge, uno stile di vita derivante dalla subcultura punk, che prevedeva l'astinenza da tabacco, alcol, droghe, rapporti sessuali occasionali per non alimentare il sistema e la schiavitù dai suoi prodotti. Questa filosofia si sviluppò quindi in controtendenza al punk nichilista e autolesionista, soprattutto britannico. Esso era stato introdotto dalla hardcore punk band dei Minor Threat durante i primissimi anni ottanta, e per certe sue posizioni anti-nichiliste aveva similitudini con la filosofia dell'Anarcho punk britannico.

Il punk come rifiuto per qualsiasi forma di controllo

Risulta impossibile collocare l'"ideologia" punk in un'unica corrente di pensiero, dato che col tempo il movimento si è suddiviso in un'infinità di diverse classificazioni, che vanno dall'anarchismo al comunismo fino al nazismo, oppure semplicemente la neutra apoliticità, o il rifiuto dell'appartenenza ad ogni ideologia.

A unire tutti gli appartenenti al movimento punk sotto un'unica causa è il rifiuto per qualsiasi forma di controllo, tra cui il controllo sociale esercitato dai mass-media e dalle organizzazioni religiose.

Va poi sempre tenuto presente il carattere irriverente del movimento punk, che si manifestava verso le stesse ideologie alle quali aderiva, per cui l'adesione di una frangia del movimento ad una ideologia avveniva con un approccio anti-fondamentalista e anti-autoritario.

Il punk 77

Durante la prima ondata (Punk 77), il punk non aveva indirizzamenti politici e atteggiamenti specifici; vi erano gruppi che esponevano un abbigliamento glam rock, altri vicini al movimento mod, altri si basavano puramente sulla provocazione, altri ancora riprendevano un'attitudine rock & roll, non era una filosofia specifica e la politica non era presente, come nel resto della scena rock & roll. In sostanza era un movimento molto vario e considerato generalmente come parte del rock & roll, ma con caratteristiche relativamente più grezze.

Il passaggio dei Sex Pistols influenzò e ispirò molti gruppi, che tentarono poi di imitarli, e moltissime persone comuni in tutto il mondo. Anche se il gruppo assumeva atteggiamenti provocatori spinti dall'anarchia, il nichilismo e la ribellione, alla fine non aveva una seria posizione politica contro le istituzioni, e il più delle volte riusciva solo ad attirare gossip controproducente; quello che il gruppo promuoveva, non era certo a scopo propagandistico. Nonostante ciò, i Sex Pistols furono essenziali poiché diedero al punk l'immagine di un genere impegnato e attento alla società del tempo. Sarà infatti dopo il loro passaggio che gradualmente molti gruppi punk successivi manifesteranno le proprie idee politiche. Anche se molti successori dei Pistols criticheranno i loro già citati atteggiamenti, sarà proprio grazie a questi ultimi che il punk verrà identificato nella maggior parte dei casi come un genere attento ai cambiamenti della politica e della società, con gruppi "schierati" in ogni diversa corrente.

Dopo l'ondata del '77, che andava ritirandosi verso la fine degli anni settanta anche a causa del declino e lo scioglimento dei Sex Pistols (1979), il punk si era ridimensionato, almeno nel Regno Unito (in altri paesi al contrario si stava appena affacciando). Il genere musicale non sarà più mainstream, anche se la moda rimarrà sempre molto popolare nell'immaginario collettivo. Assistiamo così allo sviluppo parallelo dell'hardcore punk, ovvero un genere che perdeva le influenze rock & roll del primo punk rock, per lasciare spazio a sonorità ancora più dure, dirette e nella maggior parte dei casi con testi pesantemente influenzati dalla politica. Questo genere non poteva riscuotere successo proprio a causa delle sonorità totalmente caotiche e non orecchiabili, e delle visioni molto radicali e ancora più nichiliste contro la società moderna. Esso quindi non ebbe il supporto dei media e delle major discografiche. Nacque sia negli Stati Uniti che nel Regno Unito alla fine degli anni settanta, per poi svilupparsi completamente e venire riconosciuto negli anni ottanta.


La componente più staradaiola della musica: lo street punk

La corrente punk continuava a evolversi, diramarsi e dividersi. Una delle principali nuove correnti sarà lo "street punk", ovvero il movimento che si proponeva come continuo della corrente punk britannica fondata dai Sex Pistols, sia nel look con creste multicolori (creste emerse proprio con questo movimento), borchie e giubbotti di pelle, generalmente molto vistosi e curati, sia nell'attitudine, spesso e volentieri libera da ogni influenza politica e votata esclusivamente al disordine, caos e all'ubriacarsi. Gli street punks rappresentavano il lato peggiore della gioventù, spesso non erano legati a nessun genere di politica ed erano dediti principalmente alla provocazione, alla trasgressione e spesso all'Anarchia (intesa però solo come caos e disordine, non in senso politico). Tra i primi gruppi street punk notiamo i Funeral Dress, Abrasive Wheels, Anti-Pasti, Special Duties, Exploited e molti altri.

Anche se la versione "classica" dello street punk è vista comunemente come anarchica, esistono street punk più o meno politicizzati, la maggior parte seguono appunto la filosofia anarchica, votata però al caos, diversamente dall'interpretazione di Anarchia promossa dagli Anarcho punk. Alcuni si promuovono invece apolitici, riproponendo la prima visione apolitica del Punk 77.

Il punk in Italia

Il movimento punk si affacciò presto anche in Italia, già alla fine degli anni settanta si notavano i primi rari esponenti. Nei primi anni ottanta esso emerse con maggiore evidenza, soprattutto nel nord, e in particolare a Pordenone, Bologna, Milano, Pavia, Torino, Padova e Venezia.

Uno dei punti di riferimento del movimento punk italiano fu il centro sociale occupato Virus di Milano, attivo tra il 1982 e il 1985.[5][6] Tra i maggiori animatori del Virus c'era Marco Philopat, che poi raccontò in versione romanzata nel suo libro Costretti a sanguinare la storia e l'atmosfera del Virus.[7][8]

Il genere si sviluppò in diverse frange: sotto un profilo non ideologico nascevano band che facevano del divertimento la loro filosofia. Dove le sonorità erano più orecchiabili e i testi spesso demenziali, o critici nei confronti della società, ma sempre con una vena ironica e implicita. Questo filone ebbe origine con gruppi come Skiantos, HitlerSS, Tampax, Kandeggina Gang, Mercenary God ecc. e fanzine-punkzine (giornaletti autoprodotti dai punk stessi) come Dudu, Xerox, Pogo, Punkreas, Leave Home, T.V.O.R. Teste Vuote Ossa Rotte, Attack punkzine ecc.

Parallelamente, il punk si sviluppava anche in Italia nella sua parte ideologica, anticommerciale e anticonformista. Una parte di questo, l'anarcho punk, era molto forte in Italia già nei primi 80. Anche lo straight edge cominciò a migrare in Italia in questo periodo. Secondo il filone "ideologico", sorsero quindi gruppi hardcore punk come Bloody Riot, Klaxon, Traumatic, Wretched e Nabat (questi ultimi diventati quasi subito Skinhead), tralasciando altre esperienze come quella dell'anarcho punk che hanno rivestito pur loro dei ruoli molto importanti, ma al di fuori dall'ottica punk tradizionale. La scena Punk italiana di questi anni era fra le più ferventi al mondo. Gruppi come Total Chaos o i Negazione si ricordano anche negli Stati Uniti per le loro tournée americane.

Un discorso a parte meritano i CCCP - Fedeli alla linea di Giovanni Lindo Ferretti e Massimo Zamboni, che si definivano "emiliani e filosovietici".

Un altro gruppo che influenzò una buona parte dei gruppi hardcore punk italiani furono i Nerorgasmo, tra le più radicali punk band italiane proponevano un hardcore punk cupissimo e nichilista, proprio in opposizione all'anarcho punk.

Il punk rock italiano "non ideologico", diversamente dall'hardcore/anarcho punk, è molto in voga tra i giovani, ed è attivo con gruppi come Cattive Abitudini, Pornoriviste e Derozer; anche se è spesso molto più indirizzato sulla melodia, toccando quindi gli stilemi del pop punk e non connotando alcun tipo di ideologia relativa al punk, se non alcuni leggeri accenni impliciti all'anticonformismo, il più delle volte indirizzato a sinistra.

La prima canzone definibile punk, in Italia, è stata "Mamma Dammi La Benza" dei Gaznevada, saliti su di un palco a Bologna nel settembre del '77 durante il Convegno sulla Repressione. Il primo disco punk italiano è l'EP HitlerSS/Tampax.


Post-punk: la New Wave, Dark Wave e Goth

Dark wave, più conosciuto in Italia con il termine dark, è un termine coniato in Europa negli anni '80 per descrivere la variante oscura e malinconica della musica new wave e post-punk che si fece strada come genere musicale nei tardi anni '70. Le composizioni musicali di questo genere sono caratterizzate da un ampio utilizzo di tonalità in chiave minore e liriche introspettive, venendo così percepiti come oscuri, romantici e desolati e con un sottofondo di dolore. Tra le caratteristiche comuni al genere vi sono l'utilizzo di cordofoni come chitarra elettrica e acustica, il violino ed il pianoforte, così come strumenti elettronici come il sintetizzatore, il campionatore e la drum machine.


«Il termine "dark wave" trova origine negli anni '80 per indicare la controparte oscura della new wave. Band come i Cocteau Twins, i Soft Cell ed i Depeche Mode furono esponenti di questa prima generazione di darkwave. La darkwave ... impiega tempi più lenti, tonalità basse, molte più chiavi minori e testi perlopiù malinconici nella sua impostazione musicale, rispetto alla new wave.» (Isabella van Elferen, Professor of Musicology, Faculty of Arts and Social Sciences, Kingston University, London)


Fin dagli anni '80[4][5][6] il termine Dark wave fu utilizzato in Europa per descrivere una variante cupa e melancolica della musica post-punk e new wave[7]. A quei tempi, il termine "goth" era inseparabilmente collegato al gothic rock[8], mentre il termine "dark wave" aveva acquisito un significato più ampio, includendo anche gli artisti associati al gothic rock ed alla musica new wave con un massiccio utilizzo del sintetizzatore[9] come i Bauhaus,[10], i Joy Division,[6][11][12] The Cure,[11][13] Siouxsie and the Banshees, The Sisters of Mercy,[11] Anne Clark,[14] Depeche Mode,[13][9] Gary Numan,[9] and The Chameleons.[11].

In Italia il termine "dark" (abbreviazione di "dark wave") venne utilizzato fin dai primissimi anni '80 per indicare questo nuovo genere musicale, e spesso in sostituzione dei termini "goth" per indicare questa sottocultura. I termini "goth" e gothic rock iniziarono invece a circolare comunemente nel nostro paese sul finire degli anni '80. Tra le band che allora venivano definite dark vi erano gruppi della scena fiorentina come Diaframma ed i primi Litfiba, i romani Carillon del Dolore ed i veneziani Death in Venice.

In Germania la prima volta che fu utilizzato il termine dark wave fu nel numero di maggio 1985 della rivista musicale Spex, in cui l'album The Gift dei Cyan Revue e Priests and Petrol dei Leningrad Sandwich venivano pubblicizzati con questo appellativo[15], mentre nel maggio del 1986 i Marquee Moon utilizzarono questo termine in una loro intervista nella rivista indipendente di Colonia E.B.[16]. Il termine venne poi utilizzato correntemente solo dal 1988.

Negli Stati Uniti del dopo 1993 il termine "dark wave" fu associato al lavoro della Projekt Records, in quanto fu molto utilizzato dal produttore e fondatore dell'etichetta Sam Rosenthal, che trovò il termine sfogliando le pagine di riviste musicali tedesche come Zillo, utilizzandolo poi per promuovere e commercializzare artisti dell'etichetta tedesca Hyperium Records negli Stati Uniti come i Chandeen e Love Is Colder Than Death.

Nel corso degli anni il termine darkwave è così divenuto un termine ombrello che include generi come cold wave, ethereal wave, gothic rock, neoclassical dark wave, e neofolk.

Com'è nata la New Wave  e il Dark

Nell'Europa della seconda metà degli anni '70, come nel resto del mondo, il movimento punk fu visto dai più come una ventata di novità nel panorama musicale internazionale, creando un'etica ed un'energia del tutto peculiari. Molti artisti poi identificati nei termini post-punk e new wave, pur prendendo ispirazione dai nuovi impulsi di questo movimento, ne lamentarono l'eccessiva semplificazione nella forma e le convenzioni rock fino alla parodia di se stessi. All'interno di questi due macro-generi, un certo numero di band iniziarono a sviluppare sonorità nuove, spesso ispirate dalle avanguardie storiche e con atteggiamenti riconducibili al neo-romanticismo, al decadentismo ed all'estetismo dandy, con risultati che andavano dal synthpop, di band come Anne Clark, Gary Numan, Depeche Mode, alle prime band gothic rock come Bauhaus, Joy Division, The Cure, Neuntage. Altre band furono poi The Chameleons, Sad Lovers and Giants, Lowlife. Ad inizio anni '80, per queste band venne coniato il termine darkwave, per descrivere le loro composizioni musicali caratterizzate da un ampio utilizzo di tonalità in chiave minore e liriche introspettive, desolati e con un sottofondo di dolore malinconico.

Il movimento si diffuse a livello internazionale, sviluppando elementi come l'ethereal wave, con gruppi come Cocteau Twins e la dark wave neoclassica, iniziata da band come Dead Can Dance ed In the Nursery. Anche band francesi della coldwave come Clair Obscur ed Opera Multi Steel vengono spesso associate al movimento darkwave, mentre il chitarrista francese Rémy Lozowski degli Excès Nocturne descrive la sua musica come una New Wave Noire.



Contemporaneamente emersero, influenzandosi vicendevolmente, altri stili associati alla new wave ed alla dark wave come l'electro-wave influenzata dal gothic rock e dalla musica industriale di band come Attrition, Die Form (Francia), Pink Industry (UK), Psyche (Canada), Kirlian Camera (Italia) e Clan of Xymox (Paesi Bassi)[29] Altre band come i Malaria! e The Vyllies aggiunsero elementi della chanson e della musica da cabaret, inaugurando un genere che verrà poi conosciuto come dark cabaret, poi popolarizzato dall'etichetta statunitense Projekt Records.

Le band di dark wave tedesche erano spesso incluse nel movimento della Neue Deutsche Welle[31], con gruppi come Xmal Deutschland, Mask For, Asmodi Bizarr, II. Invasion, Unlimited Systems, Moloko †, Maerchenbraut, Cyan Revue, Leningrad Sandwich, Stimmen der Stille, Belfegore, and Pink Turns Blue.

La new wave e il dark wave in Italia 

Anche l'Italia, pur non raccogliendo le bands sotto un unico nome come in Germania, vide una scena italo-darkwave molto attiva, da Firenze i Litfiba, Diaframma, Neon, Pankow, da Milano i Weimar Gesang, D.H.G., 2+2=5, da Monza gli Underground Life, da Venezia i Death in Venice, da Genova i Dirty Action, da Roma i Carillon del Dolore (diventati poi Petali del Cariglione) e Bohemien, da Bologna i Gaznevada. 

Il Dark Wave negli anni 90

«Negli anni '90 divenne popolare una seconda generazione di gruppi darkwave e tra questi Diary of Dreams, Deine Lakaien e The Frozen Autumn... il gruppo tedesco Deine Lakaien... è chiaramente influenzato dal suono dei sintetizzatori oscuri dei Depeche Mode»
(Isabella van Elferen, Professor of Musicology, Faculty of Arts and Social Sciences, Kingston University, London)

Con l'inizio degli anni novanta, dopo una discreta visibilità mainstream raggiunta nel decennio precedente, il genere torna nell'underground, particolarmente seguito nella scena goth. Il termine Darkwave si accostò ad una seconda generazione di gruppi musicali tedeschi come i Deine Lakaien, le Girls Under Glass, i Love Like Blood, i Love Is Colder Than Death, i Diary of Dreams, The Eternal Afflict e Wolfsheim, così come Project Pitchfork e il suo side project Aurora Sutra. Importanti furono poi gli italiani The Frozen Autumn ed Ataraxia ed i francesi Corpus Delicti che si evolsero da questo movimento diventando i principali artisti della scena Romanesque occidentale. Queste band si ispiravano fortemente alla musica wave e post-punk degli anni ottanta.

Negli stessi anni, un certo numero di band tedesche come i Das Ich, Goethes Erben, Relatives Menschsein ed Endraum svilupparono un genere molto più teatrale, intervallato da testi poetici e metaforici tedeschi chiamato Neue Deutsche Todeskunst (letteralmente Nuova Arte Tedesca della morte). Altre band come Silke Bischoff, In My Rosary, Engelsstaub ed Impressions of Winter combinavano invece elementi del neofolk con darkwave neoclassica.






Il POST-PUNK: i Dark, la New Wave, i New Romantics. Foto, band e artisti di una generazione anni 80


Le cassette degli anni 80: la Tape dei New Order pubblicata dalla Factory Records... Madchester a manetta!




I Gang of Four nel 1980 fotografati da Ebet Roberts.



Visioni gotiche: foto di un concerto degli Xmal Deutschland negli anni 80


Le letture di Billy Idol


Icone della musica dark e post punk anni 80: il cantante dei BAUHAUS Peter Murphy.






Quelli che in Italia chiamavamo Dark o "creature simili" ma in Inghilterra più propriamente "Goth". In una foto scattata a Birmingham nel 1984 al Rum Runner club, il locale che ha lanciato la band Duran Duran.

📌 Oltre il muro di Berlino. Con i Depeche Mode nella Germania Est alla ricerca della scena post-punk e new wave.


domenica 10 marzo 2019

I Sex Pistols firmano il loro contratto "a sfregio" davanti Buckingham Palace

I Sex Pistols firmano "a sfregio" il contratto discografico con la A&M Records. Era il 10 marzo 1977

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Il 10 marzo 1977 i Sex Pistols firmano "a sfregio" il contratto discografico con la A&M Records (dopo quello fallito con la EMI) davanti Buckingham Palace, il palazzo della Regina inglese a Londra. Anche questo non durerà a lungo perche dopo una settimana vengono "licenziati" anche dalla A&M a cui subentrerà poi la Virgin Records.



sabato 9 marzo 2019

Epilogo del "Sex Pistols river boat party" del 1977

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SexPistols river boat party, 1977. Vivian Westwood on the floor, being helped up by Little Debbie (RIP)
Quando i Sex Pistols suonarono su una barca attraversando il Tamigi di Londra  ad un certo punto intervenne la polizia. Ecco una foto di come è finito il concerto: Vivian Westwood a terra aiutata da Little Debbie a rialzarsi.


Sex Pistols - Pretty Vacant - Live at the Riverboat Party

domenica 30 dicembre 2018

John Lydon: dai Sex Pistols alla pubblicità per il burro inglese

Qualcuno diceva piu o meno una volta "si nasce rivoluzionari e si muore democristiani". Riadattato alla voce del punk britannico dei Sex Pistols: John Lydon alias Johnny Rotten si potrebbe dire "si nasce a sputare dai palchi, si finisce in una pubblicità burrosa".


Pubblicità burro John Lydon VIDEO:

👉Quando bruciammo l'Inghilterra! Storia del punk britannico 1980-1984

Avevamo visto gia l'evoluzione di John dai Sex Pistols ai PIL fino ad essere attore in Copkiller (L'assassino dei poliziotti), un film diretto dall'italiano Robero Faenza nell' 83. Capelli da pazzo, piercing e tweed inglese, il nostro amico dal salotto alle campagne britanniche tra pecore e mucche realizza questo spot nel 2008 per pubblicizzare il burro "Country Life" che dopo la messa in onda  aumentò le vendite dell' 85%. God save the Cheese!

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martedì 1 settembre 2020

11 LIBRI sul Punk Rock inglese e americano

Lista lisbri punk rock inglese e americano

Dai Sex Pistols ai Ramones, dai Cramps ai Blondie una serie di libri che raccontano le storie delle band e dei locali che li hanno ospitati durante i loro live.
















Punk. Born to lose

Immediatezza, rabbia sincera, rude passione: il punk è stata l’ultima, disperata, rivoluzione musicale del Novecento, sparuta minoranza senza futuro che ha finito per inventare il presente. Musica elettrica e urlata, come un fiume di energia sotterranea che ha rotto da sopra e sotto i palchi ogni imposizione consolidata. E continua a vivere, nonostante le numerose dichiarazioni della sua prematura fine. Questo libro, scritto da Antonio Baciocchi, musicista e critico profondo conoscitore delle scene, è la storia del fenomeno punk attraverso il racconto dei suoi gruppi più rappresentativi, più iconici, più colpevolmente dimenticati, con frammenti inediti di storia provenienti direttamente dalla lunga esperienza dell’autore. Sex Pistols, Clash, Ramones, Iggy Pop, Crass, Green Day, Jam, Skiantos, Cramps, The X, Negazione, CCCP, Punkreas, Black Flag, Bad Brains, Dead Kennedys, Discharge, Siouxsie, Blondie, Fugazi, Sham 69, Alex Chilton, Saints, Suicide, Ultravox, Stranglers, Patti Smith, Devo, Contortions, Fuzztones, Huker Du, Napalm Death, Bikini Kill: un tour emozionante per dire, ancora una volta, che nel punk non importa la tecnica o la qualità dello strumento, ma l’anima di chi suona.

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lunedì 22 novembre 2021

Sex Pistols - Never Mind The Bollocks (punk rock in CD e vinile)

 

Sex Pistols - Never Mind The Bollocks
Un altro di quegli album che hanno "iniziato" al punk i kids di tutti i tempi è sicuramente Never Mind The Bollocks dei Sex Pistols. Il primo ed unico album pubblicato dalla punk band inglese nel 1977 dalla Virgin Records è un disco indispensabile. ACQUISTALO

martedì 14 dicembre 2021

Young Gun, Hackney, Londra, 1969. Fotografia di Dennis Morris, noto per le foto anche ai Sex Pistols


Young Gun, Hackney, Londra, 1969, di Dennis Morris. Questa straordinaria immagine è stata scattata dal fotografo giamaicano quando aveva solo nove anni. Ha imparato a conoscere la fotografia nel nord di Londra in un club gestito da Donald Paterson, un uomo ricco e filantropico, e la maggior parte delle persone che appaiono nelle sue foto provenivano dalla stessa zona. Morris è anche noto per la sua fotografia musicale, comprese le foto scattate ai Sex Pistols.

venerdì 10 maggio 2019

Sid Vicious in una foto delle scuole elementari nel 1967

Sid Vicious in una foto delle scuole elementari nel 1967

La foto di Sid Vicious da bambino alle scuole elementari nel 1967... un cucciolo di Sex Pistols. 👉Stelle deboli. La storia di Sid Vicious e Nancy Spungen


La t-shirt dei Sex Pistols NEVER MIND THE BOLLOCKS, questa ed altre su amazon 👇




giovedì 13 febbraio 2025

Anarchy in Manchester - Punk Documentary VIDEO

Narrated by the legendary poet and musician John Cooper Clark, Anarchy in Manchester showcases the vibrant music scene of the late 1970s by recovering the unique – and largely unseen – performances filmed for Granada TV’s series So It Goes. This is a nostalgic feast of great music from one of the most creative moments for rock music in Britain.

So It Goes was a music magazine series fronted by the legendary Tony Wilson, later co-founder of Factory Records and founder and manager of The Hacienda nightclub. In two series screened in just three of the ITV regions in 1976 and 1977, So It Goes featured the first television performance by The Sex Pistols, showcased Iggy Pop, Elvis Costello and Van Morrison, and filmed in the studio and at Manchester clubs all the greats of early British punk: The Jam, The Clash, XTC, The Buzzcocks, The Stranglers and Siouxsie and the Banshees. All of these musicians appear in the six-part series.


Episode One:
John Cooper Clarke Intro
Sex Pistols – Anarchy In The Uk
John Cooper Clarke – Majorca
Buzzcocks – What Do I Get?
Malcolm Mclaren – Interview
Penetration – Don’t Dictate
The Jam – Slow Down

Episode Two:
John Cooper Clarke Intro
The Stranglers – Something Better Change
John Cooper Clarke – You’ll Never See A Nipple In The Daily Express
Nick Lowe – Shake An Pop
The Clash – Capital Radio
The Clash – Janie Jones
Ian Dury – A Bus Driver’s Prayer
Elvis Costello – Lip Service

Episode Three:
John Cooper Clarke Intro
Elvis Costello & The Attractions – I Don’t Want To Go To Chelsea
Magazine – Motorcade
Siouxsie & The Banshees – Make Up To Break Up
Mink Deville – Little Girl
Magazine – Shot By Both Sides

Episode Four:
John Cooper Clarke Intro
The Pirates – I Can Tell
Johnny Thunders & The Heartbreakers – Interview
Tom Robinson Band – 2-4-6-8 Motorway
Iggy Pop- Interview
Iggy Pop – The Passenger
Iggy Pop – Lust For Life

Episode Five:
John Cooper Clarke Intro
Elvis Costello & The Attractions – No Dancing
Poly Styrene – Interview
The Jam – In The City
The Jam – All Around The World
Elvis Costello & The Attractions – Watching The Detectives
Tom Robinson Band – Glad To Be Gay

Episode Six:
John Cooper Clarke Intro
Steel Pulse – Macka Splaff
Xtc – Neon Shuffle
Muddy Waters – The Blues Had A Baby
The Clash – What’s My Name
The Clash - Garageland

lunedì 1 ottobre 2018

Sex Pistols al the Lesser Free Trade Hall di Manchester, 4 Giugno 1976 fotografati da Paul Welsh

Sex Pistols at the Lesser Free Trade Hall, Manchester, June 4, 1976, by Paul Welsh

mercoledì 5 dicembre 2018

Quando Johnny Rotten fece l'attore in "Copkiller" nel 1983

John Lydon: dal Johnny Rotten dei Sex Pistols ad attore in "Copkiller", film italiano del 1983.

Copkiller (L'assassino dei poliziotti) è un film diretto del 1983 da Roberto Faenza, anche coautore della sceneggiatura.



👉Quando bruciammo l'Inghilterra! Storia del punk britannico 1980-1984

A New York sei poliziotti della squadra narcotici vengono uccisi da un misterioso assassino. Il tenente Fred O'Connor viene incaricato delle indagini. O'Connor è un uomo dal carattere scontroso e violento, considera i deboli e i drogati alla stregua di delinquenti e conduce una doppia vita, avendo da anni una relazione amichevole, quasi omosessuale segreta con l'amico e collega Bob Carvo, con il quale è anche proprietario di un lussuoso appartamento in un quartiere centrale della città.

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Nelle giornate di riposo O'Connor è solito andare nell'appartamento in incognito, farsi una doccia e poi ascoltare musica con l'ottimo impianto hi-fi fumando i suoi sigari preferiti. Quando Leo, un giovane psicopatico erede di una grande fortuna, pedina e in seguito si consegna a O'Connor dichiarando di essere il serial killer, Fred non lo prende sul serio, ma per capirne di più decide di sequestrarlo e rinchiuderlo nell'appartamento.


O'Connor è incuriosito dal ragazzo, che lo guarda sempre con aria di sfida ed è anche irrispettoso nei suoi confronti. Per farlo parlare Fred lo tortura in cucina e poi lo costringe a vivere e mangiare come se fosse un cane, ma non ottiene nulla perché Leo è masochista. Leo presto diventa un personaggio ingombrante, Bob è spaventato dall'accaduto e non approva il sequestro del ragazzo. Ciò genera disaccordo con Fred e tra i due si spezza l'armonia. La situazione presto degenera: Bob, nel tentativo di liberare il ragazzo, rimane accidentalmente ucciso e Fred crede di essere colpevole.

Lo fa sgozzare da Leo nel parco, ma egli scappa. Fred poi si vede con Lenore, moglie di Bob, di cui è segretamente innamorato, per un incontro molto formale: in un secondo appuntamento Fred racconta tutta la verità a Lenore, parlando anche dell'appartamento che aveva comprato con Bob. Nell'epilogo Leo incastra abilmente Fred come Copkiller davanti a Lenore e ai poliziotti e ne provoca di fatto il suicidio, visto che Fred è in una situazione ormai senza scampo, dopo avergli rivelato di essere lui stesso il Copkiller. (by wikiperdia)


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venerdì 23 aprile 2021

5 libri sullo SKA, il Rocksteady e il Reggae: come la musica in levare ha influenzato la musica

Libri sullo Ska e il Reggae

Se non fosse esistito lo ska, probabilmente non esisterebbero nemmen le sottoculture che si sono sviluppate attorno agli annni 60. Quando gli immigrati giamaicani sbarcarono in Inghilterra nei sixties, portarono con loro i dischi dell'isola caraibica. La generazione della working class bianca si mescolò a quella nera e dai frequentatori delle sale da ballo Mods e i Rude Boys giamaicani nacque col tempo una nuova sottocultura: qualla skinhead. Ma lo ska, successivamente evoluto in rocksteady e reggae, non influenzò solo queste sottoculture, ma anche il punk che stava lì per nascere nella seconda metà degli anni 70. Qui di seguito alcuni libri che potrebbero interessarvi.


5 libri sullo SKA, il Rocksteady e il Reggae: come la musica in levare ha influenzato la musica

Punk & dread. Quando la cultura giamaicana incontrò il punk

Nato a Londra da genitori neri, Don Letts sin da giovane assimilò gli aspetti più interessanti della cultura giamaicana (rastafari, reggae e dub) fondendola con la cultura metropolitana londinese. Abbandonata la scuola si trovò a frequentare Vivienne Westwood e Malcolm McLaren e coloro che sarebbero diventati i Sex Pistols e i Clash. In breve divenne il resident dj del Roxy Club, dove nacque la scena punk, di cui egli stesso forgiò la colonna sonora, mischiando le sonorità giamaicane con la black music e il punk rock, ed emergendo fin da subito come una delle figure mitiche e più dinamiche della controcultura punk. Inoltre, con la sua piccola macchina in super-8 ebbe modo di filmare tutto quello che succedeva intorno a lui, riprendendo così oltre a Sex Pistols e Clash, PiL, Slits, anche Bob Marley, suo grande amico. Ha lavorato a lungo con John Lydon e Mick Jones; e dopo essersi trasferito a New York alla fine degli anni Settanta con Africa Bambaataa, Grandmaster Flash e la crema della nascente scena hip-hop, oltre a Gil Scott-Heron e molti altri ancora. Come regista ha firmato Westway to the World, il miglior documentario esistente sui Clash, Punk Attitude, The Punk Rock Movie e Dread meets Punk Rockers Uptown. È stato una delle colonne portanti del progetto musicale e multimediale Big Audio Dynamite, con Mick Jones (ex Clash) tra gli altri. Oggi è tra i promotori di Strummerville, una fondazione con forti finalità sociali, che aiuta i giovani musicisti, dedicata alla memoria di Joe Strummer. 🛒👉 Acquistalo su amazon



Bass culture. La musica dalla Giamaica: ska, rocksteady, roots reggae, dub e dancehall

Bass Culture è la storia del Reggae, dalle sue origini e dai sound System degli anni cinquanta, fino al suo straordinario trionfo degli anni settanta e all'attuale generazione di artisti che stanno cercando di trovare nuove strade musicali. La vicenda spazia dai ghetti di Kingston alle amene colline dell'entroterra giamaicano, fino ai club e ai negozi di dischi di Londra e Birmingham. Lloyd Bradley ci racconta la vera storia: la politica e la cultura, i produttori e gli artisti, gli eroi e i banditi, ma soprattutto la musica. 🛒👉 Acquistalo su amazon



Original rude boy. Dalla Giamaica agli Specials, l'autobiografia dello ska inglese

All'alba dell'era Thatcher, in piena esplosione punk, in un'Inghilterra sull'orlo della depressione economica, l'arrivo dello ska ha rappresentato per molti giovani bianchi e neri la scoperta di una gioiosa colonna sonora della propria identità, con il mito del "ragazzo di strada", il rude boy, il giovane ribelle. In questo libro Neville Staple, il frontman nero della band di culto degli Specials, si racconta in un'autobiografia che è anche quella di un genere musicale. Emigrato dalla Giamaica a 5 anni, fu affidato alle cure di un padre il cui criterio di disciplina rasentava in molti casi l'abuso, Neville Staple ha trascorso gli anni settanta tra continue risse con le bande di skinhead, taccheggi nei negozi, furti con scasso e riformatorio. Fino al momento in cui ha trovato la sua strada come cantante degli Specials e organizzando il leggendario "2ToneTour", con Madness, Selectere Dexy's Midnight Runners che, oltre a essere uno strepitoso successo, scatenò duri scontri con i fascisti del National Front. 🛒👉 Acquistalo su amazon



Solid foundation. Il reggae raccontato dai suoi protagonisti

A parlare in questo libro sono soprattutto i protagonisti della musica giamaicana: cantanti, musicisti, produttori, dj. Gli artefici di una vicenda che ha attraversato generazioni e stili diversi. Quello messo in scena da David Katz è un racconto corale, scandito da un ritmo inconfondibile e coinvolgente, proprio come quello del reggae. Un percorso aperto dallo ska, il suono, nato dall'incontro dinamico tra le tradizioni popolari dei Caraibi, lo swing del jazz e il rhytm 'n' blues che accompagnò nei primi anni '60 l'indipendenza della Giamaica dalla Gran Bretagna. Un genere, questo, profondamente legato alla gioia, all'orgoglio e alla speranza per il futuro propri di quei giorni. Qualche anno dopo sarà la volta del rocksteady, influenzato in maniera decisiva dal soul, e poi nei primi anni del decennio successivo del reggae. Grazie a un ambasciatore straordinario come Bob Marley, il reggae conquistò il grande pubblico internazionale del rock, aprendo anche la strada all'arrivo di quell'insieme di suoni, ritmi e tradizioni che oggi conosciamo come World Music. L'autore racconta e analizza quell'imponente patrimonio, non trascurando gli aspetti sociali, spirituali e politici che giocarono un ruolo decisivo nell'evoluzione e nel successo a qualsiasi latitudine del reggae. Le tante interviste raccolte da David Katz hanno il merito di ricostruire fedelmente e in presa diretta il ritratto completo di una musica che ha trasmesso e amplificato "il ritmo del cuore". 🛒👉 Acquistalo su amazon




Dalle registrazioni anni Sessanta di Toots Hibbert, considerato l'inventore del reggae, al più recente album di Warrior King, nome di punta del movimento neo tradizionalista degli anni Duemila. Dai capolavori del "profeta del reggae" Bob Marley ai successi commerciali di suo figlio Ziggy. Dalla colonna sonora di The Harder They Come, il film con Jimmy Cliff che descriveva lo stile di vita dei "rude boys" giamaicani negli anni Settanta a Present Arms degli UB4O, fotografia delle condizioni di immigrati e sottoproletari nell'Inghilterra degli anni Ottanta. Questo libro si propone di raccontare la grande storia del reggae e del suo messaggio di amore universale che, partito dalla Giamaica, si è diffuso in tutto il mondo. 🛒👉 Acquistalo su amazon


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