Lista di libri sugli skinheads

Tacciata di razzismo, quella degli skinheads è la sottocultura più screditata dai mass media, ma al contrario, all'origine del movimento c'è l'aggregazione dei ragazzi working class di tutte le etnie. Sin dalla fine degli anni 60 in cui aveva origine la sottocultura, la musica giamaicana  (lo ska ed il reggae) e le sale da ballo erano popolate da skinheads bianchi e rude boys neri. Questi libri sono scritti perlopiù da persone che sono, o sono state, parte della sottocultura e danno voce ad altrettante persone, che con tutte le contraddizioni della vita ne hanno fatto parte... persone che l'hanno vissuta in prima persona, sulla propria pelle: SKIN head. Buona lettura.

LISTA Libri sulla sottocultura skinhead:


8 LIBRI sulla sottocultura SKINHEAD: dalle sue origini ad oggi

Spirit of '69. La bibbia skinhead

A tanti anni dalla prima edizione, andata in stampa nel 1991, e dalla riedizione del 1994, "Spirit of '69. A skinhead bible" continua a essere uno tra i testi più esaurienti e attendibili sulla storia della sottocultura skinhead, considerata in tutte le sue incarnazioni stilistiche, musicali e politiche. Redatto da un protagonista della scena, in grado di affrontare l'argomento in modo obiettivo e documentato, "Spirit of '69" rievoca la storia skinhead a partire dalla sua emersione dall'ala dura del modernismo, nella seconda metà degli anni '60, passando per le contaminazioni di matrice ska, reggae e soul e, nel corso degli anni '70, per la politicizzazione - sia a destra che, per riflesso, a sinistra - di alcuni suoi ambiti, che poi proseguì negli anni '80 con la scena white power da un lato, e quella più tradizionalista, e talvolta apertamente di sinistra, dall'altro. Qualsiasi opinione si abbia del libro - che è stato criticato da alcuni, e adottato come una vera e propria "Bibbia" da altri - è difficile mettere in discussione la sua rilevanza, tanto che negli anni è stato tradotto in francese, portoghese, polacco, tedesco e ora, finalmente, anche in italiano. 🛒👉 Acquistalo su amazon




Italia Skins. Appunti e testimonianze sulla scena skinhead, dalla metà degli anni ’80 al nuovo millennio

Dalla Gran Bretagna del 1969 all’Italia della metà degli anni ’80, il salto è notevole. Un filo rosso, però, riesce sia a colmare le distanze che a disegnare percorsi assolutamente originali. Si può parlare di anfibi e bretelle se si resta sul terreno dello stile, del genere Oi! se si affronta l’argomento da un punto di vista musicale, ma, per affrontare il discorso in modo organico, è alla scena skinhead nel suo complesso a cui bisogna fare riferimento. Questo il presupposto che muove la scrittura di "Italia Skins": un libro che, partendo dalle radici storiche del culto (non solo) giovanile meno compreso e più diffamato di tutti i tempi, concentra la sua attenzione su un periodo cruciale per l’evoluzione della scena italiana, ricostruendo storie perdute di band, crew, fanzine e concerti e, soprattutto, indagando insieme ai protagonisti alcuni nodi cruciali per l’evoluzione della scena. Dal rapporto con la politica a quello con l’alcol e con le droghe, Flavio Frezza affronta con orgoglio e senza tabù la storia delle teste rasate italiane, tracciando un percorso insidioso su cui, però, svetta un’unica sicurezza: «Non c’è niente come essere uno skin». 🛒👉 Acquistalo su amazon



Skinhead nation

Dopo aver scritto "Spirit of '69. La bibbia skinhead", pubblicato da Hellnation Libri, George Marshall torna sul luogo del delitto per dare voce, rigorosamente dall'interno, al culto skinhead così come questo si presentava al mondo tra gli anni Ottanta e gli anni Novanta. Non solo Regno Unito, dunque, ma Europa e Stati Uniti sono il contesto in cui vive la nazione skin raccontata da Marshall con la sua proverbiale sincerità e la nota voglia di fare i conti con i luoghi comuni allarmistici che, fin dai primordi, hanno trasformato lo skinhead nel capro espiatorio perfetto: il folk devil buono per tutte le stagioni nonché il bersaglio preferito dai sepolcri imbiancati di ogni risma. Perché il tempo passa ma, mentre gli skin continuano a calcare con i loro scalponi una scena sempre più ampia, resta valido il detto secondo il quale «esistono tre generi di bugie: le bugie, le dannate bugie e le bugie sugli skinhead». 🛒👉 Acquistalo su amazon



Le radici della rabbia. Origini e linguaggio della cultura skinhead

Puntualmente accusati di teppismo e di ubriachezza molesta dalla stampa mainstream, travisati, in virtù delle immancabili teste rasate, fino al punto da essere descritti come simpatizzanti di estrema destra da accademici ignari della loro radicata vocazione antifascista e antirazzista, gli skinhead incarnano uno stile irriducibile alle mode correnti, ai tentativi di assimilazione del circuito mediatico, all'etica addomesticata dei benpensanti. Forti di un patrimonio che, dagli anni Sessanta a oggi, si è tramandato attraverso un preciso genere musicale e uno stile impeccabile, gli skinhead sono "il sangue che scorre nelle vene della metropoli". Risalendo alle "radici della rabbia", Federica Paradiso esplora un mondo nato nei bassifondi delle megalopoli europee, indagandone dall'interno origini, tradizioni e linguaggio (con un inserto fotografico di Fabrizio "Fritz" Barile). 🛒👉 Acquistalo su amazon



Essere skinhead. Birra, boots e oi!

"Testa rasata, jeans stretti, polo Fred Perry e, ai piedi, immancabili, un paio di solidi anfibi è il look inconfondibile di uno skinhead cioè, al di là di qualunque pregiudizio e a dispetto della disinformazione, di un militante antifascista, fedele ai valori della strada, alla sua crew (Dusty Boots Brigade) e, prima di tutto, alle radici proletarie e antirazziste della musica Oi! Ambientata nel cuore antagonista del meridione italiano, 'Essere skinhead' è un'avventura fatta di musica, birra e noie molto serie con la polizia. Un libro scritto durante la detenzione domiciliare da uno dei protagonisti di una sottocultura che, in ogni caso, preferisce la concretezza delle azioni a una vita fatta solo di parole. Ma anche un manifesto generazionale. E un invito a non abbassare mai la testa, perché neppure la repressione può nulla contro l'arma della solidarietà e al cospetto di uno stile poco avvezzo ad accettare i compromessi". 🛒👉 Acquistalo su amazon



Roma siamo n'Oi! Scatti e racconti dalla scena skinhead, punk e mod dell'ultimo decennio

Una rassegna dell'ultimo decennio della "scena" skinhead, punk, mod di Roma, ma non solo. Quasi duecento scatti di anime ribelli, visi e corpi forse all'apparenza poco rassicuranti, ma certamente "veri". Questi ritratti non "posati" raccontano le storie di ragazzi e ragazze colti nella loro quotidiana "rivolta esistenziale": per strada, nelle manifestazioni politiche, negli incontri culturali, nei concerti, in mezzo al pogo, nei bagordi, nella scelta di precisi stili estetici, nella dura realtà delle periferie e delle borgate dove molti di loro vivono. Una straordinaria documentazione iconografica realizzata da un fotografo in tutto e per tutto "interno" a questo circuito. 🛒👉 Acquistalo su amazon



Come rondini in gabbia. Punk e skin fotografati sul lavoro e nella vita quotidiana

Se il palco è prima di tutto uno spazio di libertà, cosa succede quando la luce del sole prende il posto dei riflettori? Dove vanno i punk e gli skin, di giorno, quando i pub sono chiusi? Qual è il loro lavoro e come affrontano le “regole” della vita quotidiana? Enrico Zanza e Federica “La Rude” se lo sono chiesti. E in questo libro lo raccontano insieme ai protagonisti della scena controculturale italiana. 🛒👉 Acquistalo su amazon



Rabbia skinhead. Racconti di vita londinese

Anfibi, spranga e testa rasata: nella Londra degli anni settanta, il giovane skinhead Joe Hawkins guida la sua banda in un vortice di sesso e rabbia cieca. Tra bevute colossali al pub, risse allo stadio, scontri con hippie ed Hell's Angels, Joe e il suo gruppo masticano odio e lo sputano in faccia a una società che non riesce a fermarli ma che, dopotutto, non è migliore di loro. Individui con un istinto naturale per la violenza, gli skinhead del romanzo sono i simboli di un'intera sottocultura, nata da una costola operaia nei sobborghi della capitale britannica e poi diffusasi rapidamente in tutto il mondo. Con un sapiente tocco pulp, Richard Allen firma I"'Arancia meccanica" dei dock londinesi e crea un vero e proprio classico della cultura skin. 🛒👉 Acquistalo su amazon