martedì 1 settembre 2020

Recensioni in pillole: un DISCO in poche parole - MUSICA PER MOLTI, MA NON PER TUTTI

Musica ritrovata, musica da cameretta, musica vecchia che i GGiovani non ascoltano, musica per attempati, musica che piace a n'Oi! Musica per molti, ma non per tutti.


Qui non si fà razzismo musicale, ma solo selezione all'ingresso: punk, Oi!, ska, reggae, soul, dark wave, mod'79, brit pop, madchester... il resto fuori.

Recensioni in pillole: un DISCO in poche parole - MUSICA PER MOLTI, MA NON PER TUTTI

NABAT - Early, Rare... and Oi!

Musica da camera, oggi si torna ai classici italiani, dopo Vivaldi e Toscanini troviamo i Nabat nel mio stereo. Già la traccia Zombie Rock del live a Bassano avvenuto il 28 Gennaio 1985 vale tutto il CD “Siamo i Nabat e veniamo da Bologna, la città delle stragi” e a seguire un bel bestemmione lanciato da qualcuno. Ventinove tracce che comprendono gli split con i Rip Off, live a La Spezia con Raf Punk e Fall Out dell’81, Live a Cesena del 1983, session dell’84 per finire col Ritz del 1986. Nabat Early, Rare… and Oi! in tutte le salse.





Statuto - Il migliore dei mondi possibili

Il migliore dei mondi possibili degli Statuto è il migliore degli album possibili. Un album che ho adorato e che adoro tutt’ora, sin dall’intro fino all’outro, dodici tracks una mejo dell’altra. Era il 2002 quando venne pubblicato e “ovviamente” nella mia città era introvabile. Un bel giorno di quell’anno invece lo trovai per caso in un negozio di dischi a Perugia. Lo cercavo come il pane perché dopo aver visto il video di Sole Mare su VideoMusic, sapevo che non mi avrebbe deluso. Uno di quegli album dove ti ci ritrovi traccia dopo traccia, anche a distanza di anni. Da invito ad una festa a ribelli senza età è stata una volata e nel frattempo sono trascorsi quasi 20 anni dall’album. Che dire poi di "come me": potrebbe rappresentare facilmente l’inno di un’adolescenza incompresa per molti ascoltatori, alla fine però “tra simili” ci si ritrova sempre. Non siamo soli dai, riusciremo a fare di un sogno realtà. Credo sia l’album a cui tengo di più, per ricordi, giovinezza e passioni sincere. Leggi di più: quando gli Statuto vennero a suonare a Latina.




POTATO 5 - Five Alive

Chi ascolta musica ska, rocksteady ecc. saprà benissimo chi sono Specials, Madness e Selecter, ma se gli capita questo album dirà tra se "ma chi minchia sono i Potato 5?"
A dire il vero oltre all'album col padrino Laurel Aitken non conoscevo molto di questa band inglese degli anni 80.
Un bel giorno di un pò d'anni fa però trovai un loro cd: Five Alive pubblicato nel 1990 dalla Unicorn Records. Dodici pezzi e trentacinque minuti di musica ska Live! che non vi daranno tregua se non per qualche cover rocksteadyeggiante come Stop The Train di Keith & Tex giusto per farvi prendere respiro. Ska sparato veloce e con una bella sezione fiati con sax sempre protagonista. Proprio come piace a me. Un'altra bella cover è Hi-jacked che dallo skinhead reggae original '69 viene riproposta dalla band in versione ska ben più veloce. Un disco tutto da ballare. 



Kasabian - Kasabian

Latina Boulevard, la mia Londra. Hai presente London Boulevard? Il film con Colin Farrell, ex malavitoso tornato sulla “retta via” che dopo aver sterminato mezza mafia londinese muore come un cretino accoltellato da un pischello di 18 anni?
Ecco, quel film ha una colonna sonora “da paura”, curata da Sergio Pizzorno dei Kasabian. Oltre a Rolling Stones, Clash, Yardbirds e Pretty Things ci sono ovviamente anche i Kasabian con tre pezzi uno mejo dell’altro: Club Foot, Under Dog e La Fee Verte.
Club Foot è il primo brano del disco omonimo del 2004, ed è quello che ho trovato passeggiando nella “People Square” di Latina: la mia Londra. Perché Latina, con tutti i suoi difetti non la cambierei con nessun altra città. Sole, musica, mare… e tanta caffeina.




VA - ITALIAN RUDE BOYS, compilation di Anfibio e Lambrusco Records

Quando comprai questo disco notai subito il titolo: Italian Rude Boys… ma con le Rude Girls in copertina: è il disco per me, mi dissi. 19 ska band dello stivale, anzi del boots, più una bonus track finale che non svelo. Askatasuna, askers, bassistinti, amplessi complessi, skarabazoo, jamaican red stripe, rimozione koatta, ruvidi e tanti altri. Credo sia stata pubblicata nei primi anni 2000 da Anfibio Records e Lambrusco Records. Tra le mejo song: gli “original” the orobians. PS: sul retro copertina c’è anche un Aranzulla ante litteram, ovvero un tutorial “come imparare a ballare lo ska” in quattro semplici lezioni.





Stiliti - Vivo

Ricordo di averli visti in un live a Bassano del Grappa niente di meno ad aprire il concerto di Desmond Dekker, credo fosse il 2003 o 2004, non ricordo. Il pubblico non fù molto tenero con loro che acclamava più volte Desmondo mentre suonavano sul palco. A torto, perché meritavano.
Il locale era pieno si skinheads e rude boys che avevano macinato centinaia di chilometri per arrivare lì e probabilmente frantumati dalla stanchezza e dall'alcol, compresi noi che arrivavamo dal centro Italia con 5 persone in macchina fin sù per il Nord (grazie Mario).
Oggi ho ripreso e infilato nello stereo questo CD del 1999 pubblicato dalla Uaz Records e devo dire che mi è salita un pò di nostalgia. Probabilmente questo sound comune a molte band dell'epoca (i primi Casino RoyalePersiana Jones, Rimozione Koatta, Askers ecc.) non tornerà più.
Otto brani e 25 minuti di Ska con una bella sezione fiati e abbastanza veloce ma senza mai skadere nello ska-core (e scusate il gioco di parole).
Tra le mie preferite "il cassetto dei sogni" e "io sono vero".
La band sembra ancora in attività, anche se immagino abbiano perso la loro estetica e filosofia "rudie". Potete trovarli su facebook e al sito https://www.reverbnation.com/stiliti.



PULP - We love life

“Quest’album dei PULP non lo conosco…” è quel che ho detto al tipo della bancarella nel momento in cui ho tirato fuori il CD dallo scaffale. “Questo è bellissimo” mi dice lui e mi fa capire (citando Disco 2000) che sa il fatto suo. Lui ha qualche anno più di me e questo dovevo vederlo con sospetto e invece no: famo a fidasse. Mai cedere alle opinioni altrui, seguire sempre l’istinto (soprattutto con le opinioni di quelli maturi). Ok, lo compro.

We love life è l’ultimo album in studio dei Pulp ed è stato pubblicato nel 2001. Non vedo l’ora di ficcarlo nello stereo. Ero un po titubante all’acquisto, i Pulp mi piacciono ma questo We Love Life proprio non lo ricordavo, la track list mi era sconosciuta e se mi è stato detto “è bellissimo” vuol dire che mi sono perso qualcosa di grandioso, macché.

Evidentemente l’avrò ascoltato pure su Spotify ma l’ho rimosso inconsciamente dalla mia memoria.

Pulp: non sono più gli anni 90 e io non sopporto la maturità
Jarvis sei tu? Se ci sei batti un colpo…

Appena partita la prima traccia ho capito che gli zebbedei mi avrebbero toccato terra, ma sono masochista, un album non va giudicato dalla copertina, né dalla prima traccia. Ma gli zebbedei continuano a scendere. Verso la seconda metà del disco qualche pezzo mi acchiappa, come ad esempio Bad Cover Version, non certo allegra ma godibile. La voce non sembra nemmeno più quella di Jarvis Cocker, la botta degli anni 90 è passata e sapete qual’è la cosa più brutta che possa capitare a un musicista?… maturare.

Non ne posso più di questi artisti maturi, alla fine si abbandonano sempre alla loro malinconia. E’ un po come quando ascolti i The Jam e poi vai a un concerto di Paul Weller. Ma quello nel frattempo non ha più 20 anni e ti ritrovi a un concerto di Guccini, con tutto il rispetto.

Stessa cosa quando ascolti i primi Diaframma, e non è la stessa cosa ascoltarli oggi, sono cresciuti, Fiumani è cresciuto, devi aspettartelo, ma uno ci spera sempre. E pure Morrissey è “troppo maturo”, può dire e fare qualsiasi cosa e per me rimane sempre nell’olimpo dei musicisti, ma ora è troppo maturo, le sue canzoni oggi ti abbuffano i maroni. Mai fidarsi delle persone più grandi di te, come mai fidarsi di uno che vende dischi a ragazzi più giovani di lui. Quello vuole che tu maturi.

C’è un detto che dice “non andare a tagliarti i capelli da un barbiere pelato perché non avrà rispetto della tua folta chioma”, stessa cosa può valere per i venditori di dischi: affidati ai pischelli, anche ai Trappettari va bene, purché non siano maturi, la maturità rende tristi.

Alla fine conserverò questo disco, magari quando sarò maturò comincerò ad apprezzarlo… ma non ci contate troppo, ho solo 40 anni sant’iddio.


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