Libri sui rave e i ravers
Come si sosotiene nel libro qui sotto, da molti è ritenuta l'ultima delle controculture nate: quella dei ravers. In questi libri scopriamo qual'era, la musica, le droghe e lo stile di vita attraverso le tetsimonianze dei partecipanti.
LISTA libri sul fenomeno rave:
Rave new world. L'ultima controcultura
Rave in Italy. Gli anni Novanta raccontati dai protagonisti
Once were ravers. Cronache da un vortice esistenziale
K. Ketamina. Il fattore k della psichedelia
Rave new world. L'ultima controcultura
Nella storia della musica e delle culture giovanili non era mai accaduto che uno stile di vita alternativo venisse vietato dalla legge... Qual è stata l'ultima controcultura? Come mai dopo la stagione dei rave non si è più affermata una spinta creativa capace di unire migliaia di persone? Nell'arco di un trentennio la scena dei rave e del movimento free tekno ha forgiato nei circuiti underground generi musicali innovativi come jungle, grime, dubstep. Nonostante la natura utopica, questa cultura pirata, tra azione diretta, neotribalismo e cyberpunk, si è concretizzata in un crogiolo di istanze politico-esistenziali, unendo in una danza collettiva sognatori di comunità liberate, sperimentazione artistica, lotte per i diritti dei gay e controvertici. "Rave new world" raccoglie le testimonianze e gli spunti più interessanti degli studiosi e dei protagonisti a livello internazionale, offrendo al lettore un'inedita panoramica storica che include le numerose idee realizzate, i punti critici e le possibili prospettive dell'ultima delle controculture. Questa nuova edizione aggiornata, per prevenire le criticità legate al consumo di stupefacenti, include un capitolo sulle pratiche di "riduzione del danno", utilizzate da decenni in club e rave europei e ancora oggi considerate illegali in Italia. Interviste a Simon Reynolds, Spirai Tribe, Sound Conspiracy, Mutoid Waste Company, D'Arcangelo, Dj War, Atari Teenage Riot, Kernel Panik, Tekno Mobil Squad e molti altri. Prefazione di Rémi Hess, introduzione di Vanni Santoni e postfazione di Valerio Mattioli.
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Rave in Italy. Gli anni Novanta raccontati dai protagonisti
Se i punk gridavano "no future", i raver sono andati oltre il futuro. Non è più il tempo delle provocazioni nichiliste nel tentativo di combattere da un'altra angolazione il capitalismo, per i raver la catastrofe è già avvenuta. Inutile lottare per cambiare la società , molto meglio trovare delle zone temporaneamente autonome dove sperimentare una vita libera dopo l'apocalisse. Sovrastimolati da sostanze psichedeliche e da interminabili danze sciamaniche, i raver hanno anticipato di due decenni ciò che è diventata l'attuale realtà : la morte della politica e la fine del mondo come lo conoscevamo prima. "Rave in Italy" è una raccolta di interviste e contributi che ricostruiscono gli albori e lo sviluppo della scena in Italia a partire dai primi anni novanta, focalizzandosi sulle tribù autoctone di Torino, Roma, Milano e Bologna. Raccontano la loro storia e quella del movimento non solo musicisti e dj, ma anche donne e uomini che ne hanno fatto parte a vario titolo: elettricisti, grafici, baristi, allestitori, performer, squatter, produttori, pusher, "buttadentro", traveller e frequentatori assidui.
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Once were ravers. Cronache da un vortice esistenziale
Da raver idealista a pusher. Un'avventura on the road, costellata da visioni lisergiche, episodi esilaranti e travagli introspettivi. Italia, 2002. Ernesto, un giovane al tramonto dei vent'anni, lascia il lavoro e decide di dedicarsi alla sua passione: il randagismo da un rave all'altro alla ricerca di piaceri chimici e amori impossibili. È l'epoca del rimbambimento televisivo, dell'euro-ottimismo, ma soprattutto del dopo G8, che oltre ad avere lasciato un morto in terra e mostrato il lato duro della repressione, ha frantumato in mille pezzi i movimenti della controcultura. Le sensazioni amplificate del protagonista si mescolano al flusso dei ritmi ossessivi e sciamanici della tekno. Sullo sfondo le fabbriche, enormi dinosauri dell'età industriale, che riprendono vita grazie a una miriade di giovani provenienti da tutta Europa: studenti fuori tempo massimo, rivoluzionari che hanno perso la bussola, gypsies, cubiste, rapinatori, papponi, punx, squatter, ma soprattutto truffatori e pusher... Sotto l'effetto delle droghe sintetiche sembrano tutti amici ma, spente le luci psichedeliche, ammutoliti i sound system e svanita la scenografia fiabesca, capisce che intorno a lui ci sono solo colleghi, clienti e competitor. Romanzo in cui la realtà sfuma nelle allucinazioni, punto di vista dall'interno di una scena che ha segnato nel profondo una generazione di sognatori.
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K. Ketamina. Il fattore k della psichedelia
La ketamina è un anestetico ad uso ospedaliero e veterinario utilizzato nel mondo intero, allo stesso tempo è una delle droghe con maggiore intensità psichedelica attualmente conosciute. I suoi effetti vanno a coprire il più ampio spettro dei possibili e differenti stati alterati di coscienza, e variano da una lieve intossicazione fino alla più sconvolgente esperienza onirica ed allucinatoria, incluse l'esperienza di prossimità alla morte e di fuoriuscita dal corpo. Questa sostanza è stata usata per decenni dai più illustri esploratori della coscienza come Timothy Leary e John Lilly. Recentemente è stata introdotta come droga ad uso ricrativo nella scena della musica elettronica, dove la si conosce come K, Keta, Special K, Ketch e svariati altri nomi. In questo libro Eduardo Hidalgo affronta tutti gli aspetti che si riferiscono a questa sostanza: la storia, gli effetti, i rischi, lo stato legale ed i riferimenti culturali.
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Musica e film anni 90: il podcast con la colonna sonora di TRAINSPOTTING