Sei album e tour ovunque. La carriera era iniziata alla fine degli anni 70, mentre in Italia si sparava nelle piazze, erano gli anni della contestazione, in Inghilterra si era piu creativi ma con conflitti sociali non dissimili dal resto d'Europa. Era in quel contesto che nacquero gruppi punk ovunque, brutti, sporchi, cattivi. Ma i Jam no. I Jam avevano la stessa rabbia, e forse piu sincera di altri, ma erano mods. E mod, come ha scritto qualcuno era vivere "una vita pulita in circostanze difficili". I loro punti di riferimento erano i Who, i Kinks, i Beatles e non I Sex Pistols. Avevano giacche a tre bottoni e non i giubotti di pelle. Eppure i loro testi, se ci si ferma ad ascoltare erano piu rivoluzionari di tanti altri, "di quelli punk", solo che erano meno paraculi.
Un giorno però Paul Weller decide di voltare pagina, di non tirare alla lunga nel fare album e deludere i loro fan, aveva voglia di nuover sonorità, piu soul, piu funky... e cosi d'accordo con la band decretarono che quello sarebbe stato il loro ultimo concerto. Il modfather dopo lo scioglimento fonderà i Style Council dove sperimenterà nuovi suoni rimanendo comunque legato alla cultura modernista da cui proveniva, ma questa è un altra storia.
Per approfondire, alcune letture sui Mods e il Modernismo:
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Arcipelago mod. Il mod revival in Italia 1979-1985 (di Stefano Spazzi)
Mod generations. Storia, musica, rabbia & stile (di Antonio Bacciocchi "Tony Face")
Mod. Vita pulita in circostanze difficili
Glory Boys - Qualcosa che vi racconto sul mondo mod
Statuto/30. La ribellione elegante (di Tony Face)