
TRAMA: L'angelo Ariel, evocato dal mago di corte John Dee, conduce Elisabetta I in un futuro situato nel 1977, anno del Giubileo per i 25 anni di regno di Elisabetta II d'Inghilterra.


GENESI DEL FILM: "Una mano fa girare un mappamondo blu macchiato da un cancro nero, sulle nazioni meticolosamente cancellate campeggiano sinistri messaggi scritti:
- NEGATIVA CONDIZIONE MONDIALE
- NESSUNA RAGIONE DI ESISTERE
- OBSOLETO"
Considerato il primo film punk rock britannico, Jubilee nacque dalla collaborazione tra Derek Jarman e la modella Jordan, al secolo Pamela Rooke (che nel film interpreta il ruolo di Amyl Nitrate), una delle figure di riferimento della boutique di King's Road, attorno alla quale germogliò il nuovo movimento musicale. Concepito, inizialmente, come un super 8 in cui Jordan avrebbe goduto della più assoluta libertà espressiva, il progetto acquistò consistenza e si arricchì di nuove partecipazioni.
Fu la modella a presentare a Jarman Adam Ant, che aveva dato vita da appena due mesi al gruppo Adam and the Ants e che nel film interpreta il ruolo centrale di un musicista che rifiuta le strategie dello star system. Successivamente si aggiunsero Wayne County e Gene October dei Chelsea nel ruolo di Happy Days, un cantante che dopo un amplesso con una delle "mantidi" della gang, viene soffocato in un sacco di plastica e gettato da un ponte. In un video musicale appaiono anche Siouxsie and the Banshees, gruppo di punta del primo punk rock britannico.
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CRITICA: In questo suo secondo lungometraggio, Jarman cercò di dar voce al "disgusto sacrosanto e comprensibile, verso tutto ", di cui era espressione il movimento punk, marginalizzando il suo ruolo di regista e stimolando la spontaneità e i contributi dei giovani attori non professionisti. Durante le riprese di una scena in cui Angel accompagna Adam in cima ad un palazzo e da lì gli descrive la miseria della vita urbana, il ragazzo, forse provocato dagli eccessi retorici e pedanteschi di quella lezione di sociologia, non riuscì a trattenere il riso. La scena fu conservata così nella versione finale.
A dispetto di ciò, il film fu pesantemente attaccato da Vivienne Westwood, nume tutelare del punk londinese. In una lettera aperta al regista lo accusò di eccessive indulgenze formalistiche e di compiacersi nella passiva contemplazione estetizzante di degrado e decadenza. Anche l'elogio della diversità, nella sua omologazione dei punk allo spirito dell'epoca elisabettiana, veniva liquidato come un " modo interessante di dire nulla ". Non si esprime molto diversamente il Mereghetti quando punta il dito sui pencolamenti del regista tra gioia e nostalgia di una perduta età dell'oro, di fronte all'instabilità e il disordine di cui è testimone.
Per Jon Savage, invece, "...con quella sua costante atmosfera di disillusione e monito, Jubilee coglieva lo spirito dell'Inghilterra punk più di quanto chiunque potesse prevedere, grazie anche alle ambientazioni, e rimane una delle rare circostanza in cui si può osservare il panorama londinese del 1977."