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| nico peppino di capri |
Sul sito de IL MATTINO di Napoli è pubblicata una notizia secondo cui il Re del twist italico e importatore dello ska giamaicano-partenopeo per poco non faceva il "colpaccio". Sul libro Peppino Di Capri e i suoi Rockers di Gianmarco Cilento si è narrato di quando Peppino ancora minorenne avrebbe "acchiappato" la giovane tedesca ispiritratrice e musa di una sterminata generazione di musicisti.

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Ecco uno stralcio virgolettato estratto dal libro:
«Sì, era più grande di me di un anno, lei era del ‘38, io del ‘39 e veniva ogni sera a vedermi al Number Two, la mia tana caprese. Diciottenne già mondanissima, capelli lunghi con frangetta, curve mozzafiato, fascino mitteleuropeo, siedeva sotto il mio pianoforte e beveva whisky e soda. Poi la mattina dopo mi mandava un mazzo di rose bianche e mia madre mi sgridava, aveva paura che mi portasse sulla cattiva strada» Il suo batterista gli fa notare «Quella ti vuole fare». E poi insieme «sulla strada che porta a Marina Piccola, lei spericolata che camminava sul muretto, io imbranato che non sapevo cosa fare. Sulla spiaggia ci nascondemmo sotto una barca: le chiesi di togliersi la maglietta, lei volle che facessi altrettanto anche io, il suo seno era bellissimo e poi... spuntò il sole, arrivarono i primi pescatori e i primi bagnanti... non se ne fece niente».
Dopo quell'occasione persa non si videro piu... «anzi una volta sola, anni dopo, al Monkey Bar di Ischia, era con Alain Delon, feci finta di non conoscerla, ma chissà se si ricordava ancora di quel ragazzino con gli occhiali che le piaceva tanto».

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Ecco uno stralcio virgolettato estratto dal libro:
«Sì, era più grande di me di un anno, lei era del ‘38, io del ‘39 e veniva ogni sera a vedermi al Number Two, la mia tana caprese. Diciottenne già mondanissima, capelli lunghi con frangetta, curve mozzafiato, fascino mitteleuropeo, siedeva sotto il mio pianoforte e beveva whisky e soda. Poi la mattina dopo mi mandava un mazzo di rose bianche e mia madre mi sgridava, aveva paura che mi portasse sulla cattiva strada» Il suo batterista gli fa notare «Quella ti vuole fare». E poi insieme «sulla strada che porta a Marina Piccola, lei spericolata che camminava sul muretto, io imbranato che non sapevo cosa fare. Sulla spiaggia ci nascondemmo sotto una barca: le chiesi di togliersi la maglietta, lei volle che facessi altrettanto anche io, il suo seno era bellissimo e poi... spuntò il sole, arrivarono i primi pescatori e i primi bagnanti... non se ne fece niente».
Dopo quell'occasione persa non si videro piu... «anzi una volta sola, anni dopo, al Monkey Bar di Ischia, era con Alain Delon, feci finta di non conoscerla, ma chissà se si ricordava ancora di quel ragazzino con gli occhiali che le piaceva tanto».
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Alla fine Peppino ha fatto anche lo gnòrri e ha perso cosi una tedesca qualunque: una dé passaggio...




