La poliziotta della squadra del buon costume è un film del 1979, diretto dal regista Michele Massimo Tarantini.

Questo film, così come tanti altri del regista Michele Massimo Tarantini, fa parte di quel filone definito come "commedia sexy all'italiana"



TRAMA: L'Agente Gianna D'Amico vuol far carriera, cercando in tutti i modi di farsi assegnare alla squadra della buon costume; deve mettersi "in luce" e guadagnare il rispetto del Commissario Nardecchia, ma non è cosa semplice per un'agente di polizia in gonnella, soprattutto per via del fatto che la D'Amico è talmente svampita da arrestare il suo diretto superiore, il commissario Scappavia. Finalmente, le capita l'occasione giusta per dimostrare la sua bravura: quando s'imbatte in un giro di prostituzione e di tratta delle bianche che si nasconde dietro la facciata di un night club, sceglie di entrare in azione senza avvisare nessuno. Per compiere quest'impresa, sfrutta la propria bellezza facendosi assumere nel locale come cantante.

Saputala in pericolo, in suo soccorso giungono sia il fidanzato, l'agente Arturo, sia la scombinata coppia di colleghi composta dal commissario Scappavia e dall'imbranato agente Tarallo, i quali si travestono da donne per fare ingresso nel locale: ma, avvicinati da due clienti, i due vengono smascherati. Ne nasce una zuffa nella quale il boss fugge, inseguito da Gianna e Tarallo, cui s'accodano Scappavia e Arturo: dopo un lungo inseguimento, i malviventi vengono tutti arrestati. Il commissario Scappavia, alla fine, viene nominato capo della buoncostume e Gianna riesce ad entrare nella squadra.